A Laigueglia il mare anche il mare è piccolo, raccolto com’è tra Capo Mele e Golfo di Alassio
Tutta Laigueglia, del resto, è grande lo spazio di un abbraccio. Quello che la Chiesa barocca di San Matteo, rassicurante presenza ovunque si guardi, regala al piccolo borgo.Il “budello”, la stretta via principale dell’antico borgo marinaro, inizia alla Torre Saracena ed è lunga poche centinaia di metri. La torre risale al 1564 ed è l’unica rimasta delle tre che difendevano le case dagli attacchi dei saraceni. Di quel periodo conserva solo il nome, a memoria di quale fosse il pericolo che arrivava dal mare.

Poche centinaia di metri, dicevamo, incastrati tra il vento che soffia incessante dal mare e il monte che incombe. In mezzo, la ferrovia: un secondo “budello” di ferraglia che taglia le case e le strade e passa pochissimi metri davanti alla facciata della Chiesa.

Del resto in Liguria di terra ce n’è poca e andava sfruttata fino all’ultimo metro. Forse per questo i vicoli del vecchio borgo sono stretti, anzi strettissimi e le case sono appiccicate al punto che, in qualche caso, gli scuri delle finestre non riescono nemmeno ad aprirsi completamente. Non si spreca lo spazio, in Liguria.

Lungo il budello si aprono piccoli slarghi che, ottimisticamente, chiamano piazze. Ricordano un po’ le piccole calli di Venezia, altro posto dove lo spazio è prezioso.

Lungo la via (che per la cartografia si chiama Dante Alighieri) si susseguono i negozietti e i ristorantini; quasi tutti piccolissimi e tutti con il volto a botte. Compreso lo sportello delle Poste! Questo, è indiscutibile, rende ogni spazio grazioso, accogliente, quasi come si entrasse sempre nel salotto di qualcuno.

Proviamo un delizioso localino che propone cucina tipica: si chiama La Sosta. Siamo solo in cinque in tutto il locale e il simpatico e cordialissimo gestore ci tiene a farci sapere che ha rilevato il locale da poco più di una settimana…

Siamo un sorta di cavie, visto che la stagione turistica è ancora lontana dall’iniziare a pieno ritmo! Proviamo il più classico dei classici: trofie al pesto e pansoti alle noci. Il fatto che in cucina ci fossero tante…tantissime piantine di basilico ci è sembrato decisamente un buon segnale!

E’ una ventosa serata di metà maggio, i turisti non sono ancora arrivati e le vie sono tutt’altro che animate. Sopra di noi, i due campanili in maiolica dell’onnipresente San Matteo. Intorno solo il silenzio: perfetto per ascoltare lo sciabordio regolare delle onde del mare e il gracchiare di qualche gabbiano che riposano sui tetti…

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